mercoledì 6 gennaio 2021

Paraguay

Un'immagine dal film "The Mission" (1986)
 "Lo riconobbero nello spezzare il pane": con il motto tratto dalle parole del Vangelo, i Vescovi del Paraguay hanno annunciato con lettera pastorale pubblicata il 23 dicembre, l’Anno dell’Eucaristia. Negli anni della pandemia, che mettono a rischio il corpo e per lo spirito e durante i quali è spesso difficoltoso accostarsi materialmente alla Santa Eucaristia, è bene che il Vero Cibo non sia messo da parte. Fame e sete materiale, ma anche di inculturazione, di socialità. Infine “c'è fame e sete di una vita cristiana più significativa, e questo non ha altro nome che la santità. Chiediamo al Signore di animare la santità della sua Chiesa. I santi hanno trovato nell'Eucaristia il cibo per la via della perfezione. Oggi vogliamo anche essere santi”, hanno concluso i vescovi paraguayani, che hanno proposto il Congresso eucaristico nazionale a Caacupé il 24 ottobre 2021, preceduto da Congressi diocesani. Qui gli approfondimenti.

Giuseppe

San Giuseppe col Bambino, Guido Reni (1635) 
 Papa Francesco ha indetto lo speciale Anno di San Giuseppe: fino all'8 dicembre 2021 sarà possibile lucrare le indulgenze alle condizioni previste (vedi qui). L'indulgenza è un tesoro di incommensurabile valore, che la Chiesta elargisce gratuitamente. Di San Giuseppe, padre putativo di Cristo ci si ricorda spesso solo per la festa del papà, associandone il nome ad alcuni dolcetti o in occasione delle feste del lavoro, soprattutto artigianale. Lo Sposo di Maria è il custode dell'Eucaristia, il protettore della buona morte e patrono universale della Chiesa (proclamato da papa Pio IX). Nel 2013 Papa Francesco, ratificando quanto già nei desideri di papa Benedetto XVI, ha stabilito che san Giuseppe fosse invocato dopo la Vergine Maria in tutte le altre preghiere eucaristiche del Rito Romano.

domenica 12 ottobre 2014

Agostino

Rileggiamo una magistrale pagina di Sant'Agostino sul Vangelo di oggi.

«Che cos'è l'abito di nozze di cui parla il vangelo? Esso è senza dubbio l'abito che hanno solo i buoni, che devono partecipare al banchetto… Sono i sacramenti? È forse il battesimo? Senza il battesimo nessuno arriva a Dio; ma non tutti quelli che hanno il battesimo arrivano a Dio… Forse è l'altare o ciò che si riceve all'altare? Ma ricevendo il Corpo del Signore certi mangiano e bevono la propria condanna (1 Cor 11,29). Che cos'è dunque? È forse far digiuno? Fanno digiuno anche i cattivi. È forse frequentare la chiesa? Ma la frequentano anche i cattivi…
Che cos’è dunque quest'abito di nozze? L’apostolo Paolo ci dice: “Il fine dei precetti è però la carità, che sgorga da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede sincera” (1 Tm 1,5). Questo è l'abito di nozze. Non si tratta però d'una carità qualsiasi, poiché spesso sembra che si amino tra loro anche individui che hanno in comune una cattiva coscienza…, ma non hanno la carità “che sgorga da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede sincera”. È questa carità l'abito di nozze.
“Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, - dice l'Apostolo - sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna. … E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla” (1 Cor 13, 1-2)… Se avessi tutti questi doni, dice, senza Cristo, “sono nulla”… Quanti beni diventano inutili se ne manca uno solo! Se non ho la carità, anche se distribuissi tutti i beni e per rendere testimonianza al nome di Cristo arrivassi fino a versare il mio sangue (1 Cor 13,3), non servirebbe a nulla, perché posso agire così per amore della gloria … “Se non ho la carità, non serve a nulla”. Ecco l'abito delle nozze! Esaminate voi stessi: se lo avete, avvicinatevi sicuri al banchetto del Signore.» (da www.vangelodelgiorno.org)