Nella basilica senese di San Francesco da 276 anni si conservano intatte, contro ogni legge chimica, 223 ostie consacrate. Il 14 agosto 1730 alcuni ladri riuscirono ad introdursi nella basilica, rubando 351 particole consacrate. Il 17 agosto, tutte le particole furono rinvenute sul fondo della cassetta delle elemosine del santuario di S.Maria di Provenzano dove erano state portate, frammiste a polvere. Alcune delle particole furono distribuite dai religiosi e alcune consumate: erano fresche ed incorrotte. Ne rimanevano 230 e si pensò bene di conservarle in un nuovo tabernacolo. Nel 1914 San Pio X istituì una commissione scientifica che certificò le eccellenti condizioni di conservazione (che non rispondevano a nessuna precauzione particolare dal punto di vista microclimatico) delle particole, inspiegabili dal punto di vista scientifico e chimico-biologico nonostante la farina di grano sia notoriamente uno degli ambienti preferiti per la proliferazione di parassiti e microrganismi e per la fermentazione lattea. Sul vetro erano presenti tracce di muffa ma non sulle particole: una vera e propria inversione delle leggi naturali. Il 5 agosto 1951 alcuni profanatori attentarono alla reliquia spargendo le particole sul pavimento della cappella dopo essersi impadronite del reliquiario d'oro. Le particole miracolose rimangono nella cappella Piccolomini nei mesi estivi e nelle cappella Marinozzi in quelli invernali (fonte: Aleteia)
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